Come si diventa Notaio?
(Estratto dal sito del Consiglio Nazionale del Notariato)
Il percorso per diventare notaio si articola in tre tappe: la laurea in giurisprudenza,
la pratica in uno studio notarile per 18 mesi (con la possibilità di anticipare 6 mesi già
nell’ultimo anno di università) e il concorso pubblico gestito dal Ministero della Giustizia.
Si può partecipare al concorso fino a un massimo di tre volte. Ai candidati vincitori, il Ministero della
Giustizia assegna una sede in base alla graduatoria raggiunta e presso la quale il neo notaio è obbligato ad aprire un ufficio
entro 3 mesi. Diversamente da quanto spesso si afferma, la funzione notarile dunque non si trasmette ai figli e ne è prova che l’82.5%
dei notai non è figlio di notaio.
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Il primo passo per aspirare a diventare notaio è la laurea in giurisprudenza conseguita in una Università italiana oppure straniera con titolo equivalente riconosciuto.
I requisiti per svolgere la pratica notarile sono:
- la cittadinanza italiana o di uno dei 28 paesi dell’Unione Europea
- la laurea in giurisprudenza conseguita in una Università italiana oppure straniera con titolo equivalente riconosciuto.
La pratica, a partire dal 2006, dura 18 mesi con la possibilità di anticipare 6 mesi già nell'ultimo anno di università
e si svolge presso uno studio notarile al quale ci si può rivolgere direttamente oppure si può chiedere al
Consiglio Notarile locale di designare il notaio presso il quale svolgere la pratica.
Una volta individuato lo studio, è necessaria l’iscrizione nel registro dei praticanti tenuto dal Consiglio Notarile locale, presso il quale ogni
bimestre il praticante dovrà presentare un certificato del notaio che ne attesti l'effettivo svolgimento. La pratica
ha inizio dopo l’iscrizione nel registro dei praticanti.
Per i funzionari dell'ordine giudiziario e per gli avvocati in esercizio da almeno un anno è prevista la pratica abbreviata per un periodo continuativo di 8 mesi.
La pratica va in ogni caso completata entro 30 mesi dall'iscrizione. Se il termine scade oltre, il periodo di pratica effettuato prima della laurea non è conteggiato.
Il concorso pubblico per l'assegnazione di un numero programmato di sedi notarili viene bandito ogni anno dal Ministero della Giustizia. Possono partecipare al concorso coloro che terminano la pratica entro i 45 giorni successiva alla pubblicazione del bando, termine entro il quale occorre presentare la domanda.
È previsto il limite di età di 50 anni e si può partecipare al concorso, consegnando tutti gli elaborati, solo per tre volte, come per la magistratura.
La prova si svolge a livello nazionale a Roma e si compone di due prove:
- un esame scritto che si compone di tre prove teoriche-pratiche:
- un atto di ultima volontà (testamento)
- un atto tra vivi(diritto civile)
- un atto tra vivi (diritto commerciale)
- un esame orale, al quale possono accedere solo quei candidati che abbiano superato l'esame scritto che
verte in tre distinte prove sui seguenti gruppi di materie:
- diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l'ufficio di notaio;
- disposizioni sull'ordinamento del Notariato e degli archivi notarili;
- disposizioni concernenti le imposte indirette.
La commissione esaminatrice (la stessa per esame scritto ed esame orale) è composta da:
- un magistrato di cassazione, con funzioni direttive superiori, che la presiede;
- un magistrato idoneo alla nomina in cassazione, con funzioni di vice presidente;
- sette magistrati con qualifica di magistrato di appello;
- sei professori universitari, ordinari o associati, che insegnino materie giuridiche;
- nove notai che abbiano almeno dieci anni di anzianità nella professione.